INCONTRO TRA FEDERAZIONI PREOCCUPATE DALLA RIFORMA DEL 3° SETTORE

INCONTRO TRA FEDERAZIONI PREOCCUPATE DALLA RIFORMA DEL 3° SETTORE

Si è tenuto il 28 Dicembre scorso un incontro on-line tra alcune importanti organizzazioni nazionali dell’associazionismo culturale, avente come tema l’analisi della Riforma del 3° Settore e l’impatto di tale riforma sulle singole realtà ad esse associate.

Ad oggi è fuori di dubbio che, stante le cose, il risultato sarebbe devastante: per questo si è convenuto di elaborare proposte comuni da sottoporre al Governo.

Tutti hanno convenuto che il risultato da perseguire è evitare che spariscano importanti realtà di Cultura, tradizione e socialità quali sono i nostri gruppi.

Hanno partecipato a questo primo incontro Benito Ripoli, Franco Megna e Michele Castrilli per la Federazione Italiana Tradizioni Popolari – Giorgio Zanolini e Enrico Scarabelli per il Tavolo Permanente delle Federazioni Bandistiche Italiane  – Antonio Di Lauro per l’ Associazione Mandolinistica Italiana.

Altre Federazioni si sono aggiunte in questi giorni (Unione Folklorica Italiana e Federazione Associazioni Folkloriche Italiane), mentre altre ancora hanno già preso contatto per collaborare e fare fronte comune per scongiurare questo pericolo.

INOLTRE:
Il TP sta lavorando da mesi per riuscire finalmente a creare un comune luogo di dialogo nel quale possa riconoscersi il mondo della MUSICA AMATORIALE, così da riuscire a fare fronte comune e compatto per la rivendicazione delle proprie istanze.

E NON SOLO:
Siamo fermamente convinti che sia assolutamente necessario un confronto costruttivo con tutti per fare sistema nel mondo musicale: per questo abbiamo aderito a StaGe! nei mesi scorsi, avviando così un proficuo dialogo anche col mondo professionale. 
Lavoreremo per tentare di costruire il SETTORE MUSICA nel quale tutti si sentano rappresentati, dal mondo amatoriale a quello professionale, in tutte le varie sfaccettature, poiché la pandemia dovrebbe aver fatto capire che facciamo parte tutti dello stesso sistema, e che la crisi colpisce tutti quanti, anche se in modo differenziato.

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